Cannes 2024. Anora di Sean Baker vince la Palma d’Oro, due premi a Emilia Perez

Anora, la commedia di Sean Baker su una sex worker che sposa il rampollo di un oligarca russo a New York, scatenando l’ira della famiglia, vince la Palma d’Oro della 77ma edizione del Festival di Cannes.

La giuria guidata da Greta Gerwig ha premiato uno degli pochi veri indie americani, che ha regalato al concorso il suo film più divertente, scatenato e picaresco.

Piccola curiosità: è la quinta Palma consecutiva che sarà distribuita negli USA dalla piccola etichetta indipendente Neon (Parasite, Titane, Triangle of Sadness, Anatomia di una caduta e Anora). Un fiuto formidabile.

In Italia il film arriverà con Universal.

E’ il primo americano a vincere dal 2011, quando Bob De Niro e la sua giuria premiarono The Tree Of Life di Terrence Malick.

Scelti con grande gusto anche tutti gli altri riconoscimenti del Palmares, a cominciare dai due premi assegnati a Emilia Perez, il Prix du Jury a Jaques Audiard e per l’intero cast femminile, composto da Karla Sofía Gascón, Zoe Saldana, Selena Gomez e Adriana Paz. Il film è stato acquisito dalla Lucky Red.

Il Grand Prix all’esordiente Payal Kapadia per il notevole e femminile All We Imagine As Light, che arriva dal Torino Film Lab ed è stato acquistato da Europictures di Lucy De Crescenzo.

Per Mohammad Rasoulof è stato aggiunto un premio extra: forse i giochi erano fatti e la giuria non ha voluto tornare sulle sue scelte dopo l’ultimo film in gara, mentre Miguel Gomes è il miglior regista per Grand Tour. 

Lucky Red distribuirà anche questi due.

Miglior attore Jesse Plemons per Kinds of Kindness di Yorgos Lanthimos, mentre a Coralie Fargeat va il premio per la sceneggiatura del suo The Substance., acquistato da I Wonder.

In un’edizione forse priva di grandi eccellenze ma con un livello discreto molto diffuso, il palmares riconosce in modo chiaro molti del buoni film in gara, con un equilibrio che non sempre le giurie riescono ad avere.

La Palma a Baker ne riconosce il lungo percorso indipendente e marginale, spesso inedito nel nostro Paese, che a partire da Tangerine ha trovato invece sempre più voce e ascolto. Il suo film è delizioso e indovinato.

Ottima anche la scelta della Camera d’Or, che ha premiato Armand, il debutto di Halfdan Ullman Tondel, con uan sensazionale Renate Reinsve.

Federico Pontiggia su Cinematografo scrive con una discreta dose di ironia: “Scusa, Greta Gerwig, scusa. Rimane che Barbie è inverecondo, ma da giurata, anzi, presidente di giuria sei assai meglio che da regista, di più, il palmares di Cannes 2024 è il tuo miglior film. Dando la Palma d’Oro a Anora del tuo connazionale e, lui sì, indipendente Sean Baker hai risciacquato i panni sporchi della bamboletta Mattel in Mediterraneo, concedendo agli screanzati promessi sposi – lei spogliarellista, lui figlio di Putin… – del riveduto e scorrettissimo Pretty Woman l’alloro di Cannes 77. Di nuovo, brava Gerwig, che mette la foglia di fico alla sortita non così esaltante della Hollywood sulla Côte d’Azur […] Sì, le conseguenze dello sciopero di sceneggiatori e attori mordono ancora”.

Di parere opposto, ma un po’ incartato in una battaglia tutta sua e un po’ di retroguardia, Paolo Mereghetti scrive che “Sbolognare Mohammad Rasoulof con un diploma da «premio speciale» (con il pubblico che non smetteva di applaudire), chiamare Coppola per premiare Lucas e dimenticare il suo film (che da solo vale mille volte di più di tutta la filmografia della Gerwig), mettere davanti il volonteroso film indiano All We Imagine as Light al ben più complesso e sfaccettato Emilia Pérez e farsi «spezzare il cuore» per una commedia simpaticamente superficiale come quella di Sean Baker vuol dire aver completamente perso la bussola dei valori cinematografici.
[…] i riconoscimenti maggiori hanno voluto ingigantire i meriti di quelle produzioni «indy» tanto care alla presidentessa ma poco resistenti a un’analisi critica. Così come viene da aggiungere che Miguel Gomes ha vinto il premio della giuria per il suo film meno interessante (ma immagino che nessuno dei giurati avesse mai visto Tabu o Le mille e una notte)”.

Di seguito tutti i vincitori e i link alle nostre recensioni:

Palma d’Oro: Anora di Sean Baker
Gran Premio della Giuria: All We Imagine As Light
di Payal Kapadia
Migliore regia:
Miguel Gomes per Grand Tour
Miglior attrice:
Karla Sofía Gascón, Zoe Saldana, Selena Gomez e Adriana Paz per Emilia Perez
Miglior attore:
Jesse Plemons per Kinds of Kindness
Migliore sceneggiatura:
Coralie Fargeat per The Substance
Premio della giuria: Emilia Perez
Premio Speciale:
The Seed of the Sacred Fig di Mohammad Rasoulof
Caméra d’Or: Armand di Halfdan Ullman Tondel

 

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