Lo scontro dell’anno continua.
Dopo l’attacco di Martin Scorsese alla Marvel e alla cultura dei blockbuster, capace di creare un ambiente “brutal and inhospitable to art” e le infinite repliche di tutti i partecipanti ai cinecomics, anche Bob Iger, il capo della Disney, aveva preso posizione, definendo “nasty” e “not fair to the people who are making the movies” le parole del regista newyorkese.
Ora pare che i due si vedranno per dirsi tutto faccia a faccia. I due team sono al lavoro per trovare il momento e lo spazio giusto.
Speriamo che Iger, dall’alto del suo potere assoluto, non pretenda una ritrattazione, un atto di sottomissione, come Papa Gregorio VII con Enrico IV. Ma Scorsese certamente non accetterà di ‘andare a Canossa’, non alla sua età.
Magari Iger potrebbe invece comprendere che utilizzare la potenza inarrestabile di una società che incassa 10-12 miliardi di dollari all’anno, per fare solo costosissimi sequel, remake e cinecomics, è avvilente. E chissà che non ci possa essere spazio anche per una proposta… d’altronde Scorsese ha lavorato diverse volte per la Disney, nel corso della sua carriera, sotto l’egida della Touchstone e della Buena Vista (Il colore dei soldi, New York Stories, Kundun, Al di là della vita).

