Il film che vi segnaliamo e consigliamo questa settimana è Neruda, firmato dal giovane maestro Pablo Larrain e interpretato da Luis Gnecco nei panni del poeta e politico cileno e da Gael Garcia Bernal, in quelli dell’ispettore Peluchonneau, incaricato dal governo di catturarlo per impedirne la fuga all’estero.
Siamo nel 1948 e il senatore Neruda, poeta ammirato nel mondo intero, eletto nelle file Partito Comunista, sceglie la clandestinità, quando il presidente Videla tradisce il voto dei suoi sostenitori, imponendo una svolta autoritaria al paese, che mette fuori legge i marxisti cileni.
E’ la fine dell’utopia politica del poeta e l’inizio di una fase nuova, che produrrà il suo capolavoro, il Canto General.
Larrain ricostruisce i baccanali del Neruda poeta, la sua voce limpida nel Senato cileno, la dedizione della moglie Delia e l’ozio della clandestinità con un’ironia fulminante, assegnando alla voce narrante dell’ispettore Pelluchoneau un controcanto ideale, che si fa gioco delle mollezze libertine del poeta e della sua personalissima interpretazione del comunismo.
Come in una commedia di Pirandello, i personaggi prendono coscienza di sè, della propria identità e del loro ruolo nel disegno grande della Storia.
Come sempre, Pablo Larrain (No, Il club, Jackie) usa i personaggi per raccontare il proprio paese, attraverso tradimenti, sentimenti, ideali traditi, con un corpo a corpo che trascende gli eventi e ne fa qualcosa di più grande, di universale.
Finzione e realtà diventano indistinguibili, funzionali al disegno del suo autore, capace di raccontare il Potere come nessun altro, questa volta anche con la forza dell’ironia e dello sberleffo feroce.
Distribuisce in Italia la Good Films.
Weekend del 13 ottobre 2016
Neruda di P.Larrain ****