Con Skyfall, diretto dal premio Oscar Sam Mendes ed interpretato da Daniel Craig, la Gazzetta dello Sport ed il Corriere della Sera lanciano in edicola una collana di 24 dvd dedicati all’agente segreto di Sua Maestà, James Bond.
Nato dalla macchina da scrivere di Ian Fleming, l’agente 007 ha attraversato gli ultimi cinquant’anni della nostra vita, con il passo sicuro e retrò concesso ai classici.
Sin dal primo apparire di Ursula Andress – Honey Ryder nelle acque giamaicane di Crab Key, in bikini, di fronte all’estasiato Sean Conney – James Bond, nel primo Licenza di Uccidere, gli elementi distintivi del personaggio erano già chiarissimi: fascino indiscreto, understatement tipicamente inglese, una punta di misoginia, determinazione e buona sorte.
James Bond è l’eroe solitario della Guerra Fredda, ma non ha nulla di realistico: abituato al doppio gioco, spregiudicato ed elegantissimo nei completi di Saville Road, con un buon Vodka Martini – agitato, non mescolato – risponde ad un’immagine mitizzata ed esotica dell’agente segreto.
Almeno a cinema, il suo fratello più grande non può che essere il Cary Grant di Intrigo internazionale, a cui ha rubato la stessa ironia e la stessa eleganza.
Fleming non è Le Carré ed il suo 007 è un personaggio di pura fantasia. Nato letterariamente nel 1953 con il dolente Casino Royale, il cinema aspetterà un decennio a rendergli giustizia, quando i due produttori Harry Saltzman e Albert “Cubby” Broccoli affideranno a Terence Young la regia dell’adattamento del sesto romanzo, Dr.No, e poi quella del quinto, Dalla Russia con amore.
Tutti i 23 film del canone ufficiale sono stati prodotti dalla famiglia Broccoli, ma già nei primi due sono presenti molti dei caratteri stilistici della serie: la sofisticata sequenza sui titoli di testa e l’introduzione del protagonista attraverso la canna di una pistola – entrambi opera di Maurice Binder – le sofisticate scenografie futuriste di Ken Adam, le Bond Girls, l’Aston Martin DB5, i gadget tecnologici del settore Q, la musica di John Barry ed il sorriso malizioso di Sean Connery.
L’attore scozzese, sino ad allora pressochè sconosciuto, diventa un divo: incarna l’agente dell’MI6 per sei film tra il 1962 ed il 1971, e rimane la maschera più riconoscibile dell’eroe di Fleming, che pure ha avuto altri 5 interpreti nel corso degli anni.
Connery ritornerà nei panni di Bond nel 1983 nell’apocrifo Mai dire mai, diretto da Irvin Kershner, a fianco di Kim Basinger.
Dopo la parentesi di George Lazenby (Al servizio segreto di Sua Maestà), il ruolo passò a Roger Moore, che interpretò l’agente segreto nel corso di tutti gli anni ’70 e nei primi anni ’80, cedendo quindi il testimone a Timothy Dalton e poi a Pierce Brosnan che ha interpretato Bond per quattro volte, da GoldenEye a La morte può attendere.
Quando l’allure del personaggio sembrava decisamente fuori dal tempo e dalle mode, superato dai Bourne e dagli altri eroi d’azione più capaci di mettersi in sintonia con le sfide della modernità, ecco la rinascita con la trasposizione del primo romanzo Casino Royale, affidata ad un nuovo agente, biondo, brutale, dal fascino decisamente più macho.
E Daniel Craig a far ripartire la saga praticamente dall’inizio. Dopo anni di battaglie legali ed una trasposizione burla nel 1967, il romanzo d’origine scritto da Fleming funziona da detonatore per un nuovo inizio. Come l’araba fenice, Bond ritorna prepotentemente in pista, Craig è il corpo attoriale perfetto per stravolgere e far ripartire la saga.
Quantum of Solace è solo un intermezzo, prima dell’epocale Skyfall, il 23° film ufficiale e quello che chiude metaforicamente il cerchio con il passato. Tutto torna, persino la fedele segretaria Moneypenny.
Grazie all’iniziativa editoriale della Gazzetta dello Sport e del Corriere della Sera, ogni settimana, a partire dal prossimo 27 agosto troverete in edicola uno dei film dell’agente 007.
Si comincia, come detto, con Skyfall, a cui seguiranno i sei film interpretati da Sean Connery e poi tutti gli altri sino al 2 gennaio. L’ultima uscita è ancora dedicata a Connery con Mai dire mai.
Qui trovate tutto il piano dell’opera. Non perdetela!

