Sono in corso a Roma le riprese del nuovo film di Abel Ferrara, dedicato alle ultime ore di vita di Pier Paolo Pasolini.
La sceneggiatura è stata scritta con Maurizio Brauci (Gomorra, Reality).
Willem Dafoe sarà il poeta, e Ferrara vorrebbe mantenere la sua voce anche nella versione italiana. “Will vive da sette anni in Italia, è sposato con un’italiana, abbiamo confrontato la sua voce con quella di Pasolini. Identica.”
Rispetto al mistero della morte, avvenuta quasi 40 anni fa, Ferrara è stato molto chiaro: “Me ne fotto. Questo è un film, non un’indagine. Non me ne frega niente di chi l’ha ammazzato e come. Io mi occupo della tragedia, di quello che abbiamo perduto. Pasolini è morto a 53 anni, avrebbe potuto continuare a dire e a fare tantissimo. Molti suoi contemporanei sono ancora qui.”
Lo stesso Dafoe ha dichiarato a Le monde tutto il suo entusiasmo per la parte: “Ci sono tanti libri, tante lettere, tante congetture. È stato un tale gigante! Ho visto tutti i suoi film. E ho cominciato a leggere e a pensare alla forma di questo materiale. Parte del dialogo viene dalle cose che ha detto, ma non abbiamo cercato di attenerci alla realtà. Abbiamo incontrato persone che hanno conosciuto Pasolini, che non volevamo tradire. Vorremmo onorare la sua memoria, senza paralizzarci, dobbiamo considerare l’uomo e le sue azioni, per evitare qualsiasi tentazione nel fare delle lodi eccessive, evitare la propaganda.”