Palo Alto **
Esordio di Gia Coppola, nipote di Francis, che adatta sullo schermo uno dei racconti di Palo Alto di James Franco.
Nonostante il cast di giovani talentuosi ed una certa abilità nella direzione degli attori, il film non si discosta troppo dal tradizionale racconto adolescenziale.
Ci sono i due innamorati che il racconto tiene lontani a causa di un doppio inutile tradimento, c’è il professore di soccer che ci prova con le sue calciatrici, c’è lo studente maledetto e scapestrato, ci sono le feste di devasto alcolico, la droga, i genitori assenti e le famiglie sempre sullo sfondo.
Niente di nuovo sotto il sole della California. Paranoid Park aveva già detto quello che si poteva dire sull’argomento. Spring Breakers l’anno scorso l’ha ribadito perfettamente, aprendo una finestra colorata di luci acide sull’inferno prossimo venturo.
Qui invece siamo dalle parti del solito insopportabile minimalismo da cinema indie, a cui presta il suo volto simpatico James Franco, onnipresente icona, adatta per tutte le stagioni.
Troppo poco. Anche per una Coppola di quarta generazione.
Emma Roberts è l’unica nota positiva.


