A room with a view: Iron Man 3

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Peter Bradshaw si abbandona all’entusiasmo: quattro stelle su cinque per il terzo episodio della saga di Iron Man, con un sonoro Woo-hoo! all’inizio della recensione. Non siamo nell’ambito del cinema d’essai, questo e’ poco ma sicuro, e Bradshaw lo mette subito in chiaro:

“This is quality Friday night entertainment: the innocent pleasure of the week.”

D’altro canto, e’ impossibile esser sempre dell’umore per una Corazzata Potemkin – come ci insegna Fantozzi: che male c’e’ dunque a valorizzare il cinema popolare, se riesce anche ad essere di qualità?

I meriti, secondo Bradshaw, vanno innanzitutto al regista e co-sceneggiatore Shane Black, che già aveva diretto Robert Downey Jr in Kiss Kiss Bang Bang e per Iron Man riesce a trasformare la figura altrimenti boriosa del multimilionario supereroe in un personaggio asciutto e pieno di English humour.

“…he gets the biggest laugh of the year with a joke about Croydon, with some additional Anglophile kisses blown to Downton Abbey, and what I suspect is a disguised homage to Mike Myers’s immortal creation Austin Powers.”

Seguono i talenti dei protagonisti: non solo Downing Jr – che secondo Bradshaw trova in Tony Stark l’interpretazione della sua carriera – ma anche Ben Kingsley nei panni del terrorista Mandarin e Gwyneth Paltrow:

Her excellent, relaxed performance making me wish she spent more time on film sets and less with her nutritional website.”

Iron Man 3 e’ uscito in tutte le sale del mondo (più o meno) questa settimana.

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