“Un film girato con il pilota automatico, pescando stancamente nel proprio passato cinematografico.” Così Xan Brooks del Guardian definisce Marfa Girl di Larry Clark all’indomani della prima mondiale al Festival del Cinema di Roma. Il dramma della noia adolescenziale nella cittadina di Marfa, Texas non è niente di diverso o di meglio rispetto a quanto già portato in scena da Clark con Kids (1995) o Ken Park (2002): con la differenza che dieci anni fa poteva ancora contare sull’effetto shock, mentre ora scatena solo qualche sbadiglio.
“This leaves the director looking like a casualty of his own success; the onetime rogue turned mild and drowsy. He’s going round in circles, strung out between the telegraph poles, adrift in a Marfa of his own making.”
Marfa Girl ha vinto il Marc’Aurelio d’oro per il miglior film, ma sarà difficile vederlo nei cinema: Larry Clark ha optato per la distribuzione online a pagamento, attraverso il sito officiale larryclark.com



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