Cinque anni dopo il pregevole Notizie dal mondo, l’inglese Paul Greengrass torna al cinema con un film scritto con Brad Ingelsby (Il fuoco della vendetta, Run All Night, Omicidio a Easttown, Task), The Lost Bus, prodotto e distribuito da Apple TV+ dopo un passaggio al TIFF di Toronto.
Il film è l’adattamento del libro Paradise: One Town’s Struggle to Survive an American Wildfire scritto da Lizzie Johnson e ambientato nella California del Nord nel corso dei grandi incendi del 2018, i più rovinosi della sua storia.
Il protagonista di questa storia è Kevin, un autista di scuola bus, separato, con un figlio adolescente apatico e conflittuale, costretto a tornare a vivere dalla madre nella cittadina di Paradise.
Lo vediamo a bordo del suo mezzo, pieno di ragazzini sin dalla prima scena che segue l’incipit: un banale cavo elettrico che si rompe e crea scintille che il vento trasporta velocemente, creando un incendio incontenibile.
Kevin torna a casa dopo l’ennesima giornata difficile. Il mattino dopo il figlio è malato, le nuvole di fumo nero si addensano sulla cittadina, mentre i vigili del fuoco e la protezione civile locale cercano di capire come gestire l’evacuazione di massa: il fronte si fa sempre più vasto e violento e il bus di Kevin, che trasporta una classe di bambini e la loro insegnante Mary deve cercare un modo per riportare tutti a casa, nel punto di incontro di Paradise, mentre le comunicazioni sono interrotte e le strade sono sature di auto e di fiamme.
Il film di Greengrass ci riporta immediatamente al cinema immersivo del regista di Bourne, in cui il movimento è l’essenza di tutto.
Anche questa volta The Lost Bus è costruito allo stesso modo, con il mezzo guidato da Kevin che attraversa una sorta di inferno sulla terra, nel tentativo di portare in salvo i bambini che trasporta, mentre tutto attorno il caos sembra avere la meglio su ogni cosa.
Greengrass usa il montaggio alternato per costruire la tensione, creando il solito coro di voci diverse, nel tentativo di muovere un film che altrimenti si ridurrebbe ad un unico camera car su Matthew McConaughey che guida.
Il film tuttavia resta un meccanismo drammatico inerte, che impostate le premesse nei primi due minuti – l’incendio rovinoso e il ruolo del protagonista – si muove poi secondo un tracciato visto un milione di volte, con le tappe progressive, il destino che si mette di traverso, il carico di bambini innocenti, i cattivi della società elettrica PG&E, i buoni pompieri che fanno il possibile in una situazione disperata e l’eroe che trova la catarsi di una vita andata a rotoli nel fare bene il suo mestiere anche rompendo le regole.
Greengrass gira con la mano sinistra e non riesce mai davvero a trasformare l’elemento ambientale in un protagonista.
I comprimari rispondono a cliché stantii e quelle poche linee di dialogo autentiche sembrano scritte dall’intelligenza artificiale.
McConaughey si regala un altro personaggio edificante, ma telefonatissimo e persino quei pochi momenti iniziali di intimità familiare appaiono del tutto superflui, nel contesto di un film che vorrebbe invece essere testimone di un qui e ora adrenalinico e che invece appare subito terribilmente soporifero.
Dimenticabile. Dimenticato.
Dal 3 ottobre su Apple Tv+.

