Nessuno più di Jacques Audiard meriterebbe un Oscar, alla fine di una carriera ormai trentennale, nella quale capolavori e film imperdibili si sono alternati senza soluzione di continuità.
Emilia Perez, premiato a Cannes per il suo cast tutto al femminile e girato in Messico, è un musical costruito all’interno di un melò criminale e identitario che avrebbe fatto impazzire l’Almodovar di un tempo.
La Francia per una volta ha scelto il candidato giusto per gli Oscar, dopo il disastro degli ultimi anni e si avvicina a quella statuetta che manca dal 1993, se si eccettua il successo di The Artist, che pure era un film muto.
Naturalmente mentre Audiard è francesissimo ed è, anche per lunga tradizione familiare, una parte integrante dell’industria cinematografica nazionale, il suo film è interamente parlato in spagnolo.
La Germania ha fatto una scelta simile con il film dell’iraniano Rasoulof, The Seed of the Sacred Fig.
Il 2 ottobre conosceremo tutti i candidati e poco prima anche la selezione italiana, che tuttavia mi pare abbia poche chance di vittoria.
