Addio a Lauren Bacall

Se leggete Stanze di Cinema, sapete che non siamo appassionati di necrologi. Spesso preferiamo un rispettoso silenzio alla superficialità di chi pretende di raccontare una vita intera, davanti e dietro lo schermo, in poche righe, scritte magari di fretta, sull’onda dell’emozione.

Ma l’addio di Lauren Bacall merita un’attenzione particolare.

Il 12 settembre avrebbe computo 90 anni. Il debutto sul grande schermo era avvenuto a diciannove anni, nel 1944, con Acque del Sud di Howard Hawks, dal romanzo di Hemingway Avere e non avere. Conobbe su quel set Humphrey Bogart. Lo sposò un anno dopo e gli rimase accanto fino alla fine. Nelle marce contro la caccia alle streghe del Senatore McCarthy come sul set.

Assieme recitarono in altri tre film: Il grande sonno(1946) ancora di Howard Hawks, La fuga (1947) di Delmer Daves e L’isola di corallo (1949) di John Huston.

Dotata di un fascino elegante e sofisticato, segnato da uno sguardo glaciale e conturbante al tempo stesso, la Bacall fu accanto a Marylin in Come sposare un milionario (1953). Con Douglas Sirk girò Come le foglie al vento (1956).

Nel 1957 fu  La donna del destino (1957) al fianco di Gregory Peck.

Morto Bogart si dedicò soprattutto al teatro, accettando sporadicamente ruoli cinematografici e televisivi. Da ricordare almeno Harper – Detective’s Story (1966) con Paul Newman, Assassinio sull’Orient Express (1976) di Lumet.

Piccoli ruoli anche in Misery (1990) ed in Prêt-à-Porter (1990)di Altman.

Nel 1997 vinse il Golden Globe per L’amore ha due facce di Barbra Streisand.

Aveva prestato la sua voce anche al maestro Miyazaki per Il castello errante di Howl.

Nel finale di carriera si ricordano soprattutto le collaborazioni con Lars Von Trier in Dogville (2003) e Manderlay (2005), nel misconosciuto The Walker (2007) di Schrader ed in Birth (2004) accanto a Nicole Kidman.

L’avevamo vista a Venezia 10 anni fa proprio alla prima del film di Jonathan Glazer: ancora affascinante, incantevole, una diva della vecchia scuola.

L’ultimo incontro sul grande schermo, è avvenuto sempre al Lido nel 2008, nel cortometraggio firmato da Natalie Portman, Eve.

Il Cecil B.De Mille Award nel 1993 e l’Oscar alla carriera nel 2009 furono il sigillo inevitabile ad una vita trascorsa sul grande schermo.

 

 

 

 

 

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