Tonino Guerra è morto oggi a 92 anni. E’ stato uno dei grandi sceneggiatori del cinema italiano e internazionale. Poeta, narratore, grande emiliano, era diventato notissimo negli ultimi anni, per una stupida pubblicità televisiva.
Autore dei capolavori della maturità di Michelangelo Antonioni (L’avventura, La notte, L’eclisse, Deserto Rosso, Blow Up, Zabriskie Point) aveva poi lavorato con quasi tutto il cinema italiano, a cominciare da Federico Fellini (Amarcord, E la nave va, Ginger e Fred), Francesco Rosi (Uomini contro, Lucky Luciano, Il caso Mattei, Cadaveri eccellenti, I tre fratelli, Cronaca di una morte annunciata), Vittorio De Sica (Matrimonio all’italiana), Marco Bellocchio (Enrico IV), Elio Petri (L’assassino, La decima vittima), i fratelli Taviani (La notte di San Lorenzo, Kaos).
Notissime anche le sue collaborazioni con Andrej Tarkovskij (Nostalghia) e Theo Anghelopoulos (Il volo, Il passo sospeso della cicogna, Lo sguardo di Ulisse, La sorgente del fiume, La polvere del tempo).
Un gigante del nostro cinema e della cultura europea, ridotto ad una macchietta del piccolo schermo.
La vita fa brutti scherzi.

