La distribuzione italiana è come al solito lungimirante, inventiva e piena di buon senso.
Non si spiegherebbe per quale motivo, infatti, un film natalizio e per bambini, diretto in 3D da Martin Scorsese dovrebbe essere spostato dall’uscita prevista del 16 dicembre, al febbraio successivo, per lasciare spazio a Le idi di marzo di George Clooney, modesto pamphlet politico, di impianto assai obsoleto, il quale dopo aver debuttato a Venezia il 31 agosto, avrebbe potuto uscire in qualsiasi momento, da allora.
La geniale trovata distributiva si deve alle menti brillanti di 01, le stesse che hanno lanciato Noi credevamo di Martone in 30 sale l’anno scorso, nel 150° dell’Unità.
Cari amici di 01, è inutile prendervela con la pirateria, internet, il download e la crisi dei consumi: l’unica soluzione per batterli è il day and date: lo stesso film deve uscire più o meno nello stesso periodo, dappertutto. Altrimenti giocoforza qualcuno finirà per vederlo ugualmente, con mezzi che persino un bimbo di 8 anni riuscirebbe ad utilizzare.
Peraltro il Natale è il periodo dell’anno più redditizio in Italia e mentre negli Stati Uniti è sinonimo di film adulti, indipendenti e da Oscar, noi continuiamo a lasciarlo in mano ai cinepanettoni di De Laurentiis ed a commediole di infimo rango.
E allora il cinefilo s’arrangia…



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