Due anni fa, le nominations per il miglior film sono state portate da 5 a 10, ritornando ad un’abitudine in voga negli anni ’30.
Il problema era nato quando l’esclusione a sorpresa di WALL E e Il cavaliere oscuro, aveva manifestato la necessità di aprire la categoria del miglior film, in modo da consentire un maggior lustro anche ad opere più popolari.
L’intento è sempre quello di salvaguardare l’appeal anche televisivo della serata, un po’ appannata dal successo di film che spesso pochi hanno visto. Il record in questo senso spetta a The Hurt Locker, che ha incassato sul territorio americano solo 12 milioni, prima di venire laureato miglior film contro l’Avatar campione d’incassi mondiale.
Nonostante la modifica, l’Academy si è accorta che finivano per entrare nel lotto più ampio, non dei film più popolari, ma al contrario altre piccole opere indipendenti.
Non solo, ma in effetti si venivano a creare candidati di serie A, che potevano contare anche su molte altre nominations, comprese le cinque per la migliore regia e candidati di serie B, che oltre a quella per il miglior film, non avevano molti altri spazi.
L’Academy ha dunque deciso di modificare ancora il sistema, prevedendo la possibilità che il numero di nominations per il miglior film possa variare tra un minimo di 5 ed un massimo di 10.
Saranno i voti ricevuti dai singoli film a determinare la possibilità di essere inseriti nella categoria. Sotto una certa soglia, non sarà possibile ottenere la nominations al miglior film.
All’annuncio delle candidature, si scoprirà quindi quanti film gareggeranno per il premio più importante.
Il meccanismo, da macchinoso, diventa cervellotico. Quanto scommettete che nel giro di un paio d’anni si tornerà alle 5 nominations?

