[picapp align=”none” wrap=”false” link=”term=todd+mccarthy&iid=3742788″ src=”6/9/6/4/AFI_10th_Anniversary_452d.jpg?adImageId=11188820&imageId=3742788″ width=”500″ height=”326″ /]
Tullio Kezich lo considerava il miglior critico del mondo. Perchè quasi sempre è il primo a scrivere di un film e nelle sue proverbiali recensioni non si limita a raccontarci se il film è bello o brutto, ma tiene sempre in considerazione l’aspetto economico del fare cinema.
Lavorando per Variety, la Bibbia dello Showbiz americano, i suoi pezzi indicano sempre le chance che il film ha di farsi strada nel box office internazionale.
Ora la rivista, assillata da una crisi senza fine, che l’ha portata persino a ripristinare una forma di abbonamento ai suoi servizi online, ha dato il benservito al suo chief film critic Todd McCarthy ed a David Rooney, capo della sezione teatro.
McCarthy lavorava per Variety dal 1979.
Neil Stiles, presidente della rivista, ha precisato naturalmente che il critico potrà tornare a pubblicare come free lance e che il numero dei film recensiti non dominuirà, ma certo con questo licenziamento si chiude definitivamente una pagina importante del giornalismo cinematografico.
La crisi della stampa non risparmia nessuno, l’illusione di poter sostituire un professionista con le opinioni di qualche pur bravo collega sottopagato e senza contratto è una di quelle aberrazioni a cui si fatica ad abituarsi…
