“Qual è la nostra missione? Difenderci da attacchi improvvisi, creando un avamposto con mitragliatrice antiaerea sulla Torre 77/A, il punto più alto di Seul”. All’inizio di Newtopia, serie in otto episodi uscita un po’ in sordina su Prime Video, i soldati alloggiati in cima al grattacielo di settantasette piani, situato nell’elegante distretto di Gangnam, ancora non sanno che il nemico verrà dalle strade e non dal cielo. Un’apocalisse zombie si sta per abbattere sulla Corea del Sud e probabilmente sul mondo intero.
Dietro Newtopia troviamo un nome prestigioso. Han Ji-won è infatti lo sceneggiatore del pluripremiato Parasite di Bong Joon-ho. Ji-won ha scritto la serie insieme a Ji Ho-jin, di cui si ricorda la pregevole A Shop for Killers (AppleTv+). Per quanto riguarda gli interpreti principali, Park Jeong-min e Kim Ji-soo sono tra i migliori attori sudcoreani del momento, il primo già protagonista del film thriller Liberaci dal male del 2020 e della recente serie Netflix The 8 Show, la seconda, oltre a essere una famosissima cantante del genere Kpop, si è fatta apprezzare a livello internazionale per il ruolo della matricola universitaria Eun Yeong-ro in Snowdrop (Disney+).
Il tema della coscrizione obbligatoria è ampiamente dibattuto in Corea del Sud. Il servizio tra le fila delle forze armate (Daehanminguk Gukgun) dura almeno diciotto mesi. Nel 2022 la boyband più famosa del paese, i BTS, è stata costretta a interrompere ogni attività perché il membro più anziano del gruppo, al limite massimo della soglia dei trent’anni (peraltro una deroga concessa alle popstar dall’ex Presidente Moon Jae-in), ha assolto il “dovere di difesa nazionale”, come recita l’articolo 39 della Costituzione. È quindi normale che qualcuno possa non sentirsi pronto ad imbracciare il fucile. Lee Jae-Yoon, il protagonista maschile di Newtopia, rientra sicuramente tra questi. Il suo sogno è riabbracciare Kang Young-joo, la bella fidanzata. A patto che non sia già troppo tardi.
A 26 anni, senza un lavoro fisso e un titolo di studio di rango superiore, Jae-Yoon ha il terrore di essere lasciato. Young-joo, intelligente e all’apparenza dolce, è impiegata in una grande azienda e non passa inosservata agli occhi degli uomini. Le continue telefonate di lui a lei sono un vero assillo. Gli eventi congiurano contro Jae-Yoon. Le pressioni di colleghi e colleghe convincono Young-joo a tornare single. Da qui inizia il delirio. La ragazza accetta un passaggio dal suo capo, Seo Jin-wook, belloccio e sicuro di sé, che la corteggia apertamente dai tempi dell’università. Potrebbe essere l’inizio di qualcosa di “romantico” e invece… un morto vivente si schianta sul parabrezza dell’auto!
Newtopia unisce la comicità all’horror con una leggerezza sorprendente. I due elementi coesistono in uno strano equilibrio. La situazione è surreale. Prendiamo i soldati in cima alla torre, gli ultimi ad accorgersi e quindi a dover fronteggiare l’ondata di zombie. Mentre in basso il contagio trasforma la popolazione di Seul in una massa di cadaveri ambulanti, lassù ci si addestra immaginando che il nemico possa essere ancora un umano.
Quanto potrà durare l’illusione che il mondo non sia cambiato? Nel corso dell’esercitazione per testare la risposta dell’esercito a un eventuale attacco di una potenza nemica (ovviamente ci viene in mente la Corea del Nord) c’è chi eccelle e chi no. Tra i meno abili nel maneggio delle armi troviamo proprio Jae-Yoon e il suo sodale, l’artigliere Ra In-ho, sposato con prole. Clamorosa la scena in cui, per sbadataggine, durante una simulazione fanno cadere un missile teleguidato ai piedi del comandante.
Le punizioni collettive consistono in giri di marcia attorno all’eliporto o nel salire a piedi i 77 piani di scale… Considerate le imperdonabili distrazioni mostrate in più occasioni, gli smartphone vengono sequestrati. Jae-Yoon perde così il suo unico contatto con la fidanzata, che intanto gli ha chiesto, un po’ impulsivamente, di mettere in pausa la loro relazione. È un dramma dell’incomunicabilità in salsa coreana. I due sanno di essere ancora innamorati l’uno dell’altro. I video girati prima del contagio ripercorrono momenti di vita passati insieme. Il quarto episodio è una digressione centrata su di loro negli anni di università. Lei, l’unica donna a frequentare ingegneria, lui, che inizialmente la giudicava bruttina e senza fascino.
L’idea di piazzare un albergo di lusso, l’Eden Hotel, nel corpo centrale del grattacielo, con le sue sale a disposizione della ricca clientela e la cucina di alto livello con tanto di cuoco italo-americano, è spiazzante. Jae-Yoon e Ra In-ho, vista l’incapacità conclamata nel difendere la patria, ricevono l’ordine di reperire il rancio ai piani inferiori. Il loro vagabondare alla ricerca del vettovagliamento è un bizzarro trucco di sceneggiatura per introdurre gli altri ambienti. Entrano in gioco due personaggi, il resiliente direttore di sala Arron Park e la coraggiosa manager Oh Soo-jeong, destinati a svolgere ruoli importanti nella fase dell’assedio. Lui guiderà i soldati verso l’uscita, lei si dimostrerà una cecchina spietata.
La scelta di posizionare la base dell’esercito in cima a una torre ha qualcosa del sogno, un sogno comunque rigoroso, lucido e ben strutturato. Newtopia è ricca di dettagli realistici, sia a livello di messa in scena (la ricostruzione meticolosa degli interni dell’albergo e della metropolitana di Seul) sia sul piano della definizione, verrebbe da dire sociologica, dei rapporti di potere (la rappresentazione delle dinamiche della vita militare). L’elemento di paragone immediato è il mondo dei videogiochi: Newtopia è un’esperienza immersiva in una storia distopica. Tanta pignoleria non stona affatto con l’impianto favolistico complessivo.
A cosa stiamo assistendo? C’è forse un messaggio politico latente? O è solo puro divertimento? In certi momenti si ha l’impressione di guardare una satira sociale mascherata da b-movie. Quando viene decretato lo stato d’emergenza nazionale il pensiero corre al discorso del (poi sospeso e destituito) Presidente Yoon Suk-yeol, pronunciato in televizione la sera del 3 dicembre 2024, con l’accusa rivolta al maggiore partito di opposizione di voler rovesciare la democrazia in nome di una presunta connivenza con il nemico comunista e la promulgazione della legge marziale per la prima volta dai tempi della dittatura.
Lo splatter è l’esito estremo dell’estetica del terrore e la motosega ne è il simbolo più evidente. Gli zombie non si arrendono facilmente. I proiettili non sono sufficienti. Occorre staccargli la testa, tagliarli in due o magari spingerli contro un treno in corsa: Young-joo è la regina di questa originalissima disciplina sportiva. L’alternativa meno valida è ubriacarsi. Pare infatti che il morto vivente non apprezzi l’odore dell’alcol. Sono tentativi empirici. Un’altra soluzione è investirli con un hammer blindato. Oppure farli precipitare dall’alto. Altrimenti non resta che ingegnarsi, come fa Arron Park con il suo sparagraffette modificato.
Ma chi sono gli zombie? Primo: non si sa da dove vengano, né chi fossero prima della trasformazione. Sono anonimi e insieme familiari. È una massa informe di cittadini comuni ormai irreversibilmente mutati. Secondo: non hanno obiettivi, se non mordere gli umani (possibilmente vicino alla testa) per diffondere l’infezione. Lo fanno inconsapevolmente perché niente segnala nel loro comportamento la permanenza di tracce di coscienza. Sono quindi incubatori e vettori di un male senza volto. Terzo: sul versante biologico sono l’espressione di una possibilità che sfida l’ordine naturale, cioè il poter essere sospesi tra la vita e la morte senza risolversi per l’una o per l’altra. Lo zombie non muore ancora e allo stesso tempo non vive più. Quarto: sul piano sociale si aggregano senza fare gruppo e non comunicano con nessuno. Sono divorati da dentro, a causa di un’oscura forza parassitaria, e ciechi verso l’esterno.
La cinematografia coreana ci ha abituato alla tematica zombie, basti ricordare il seminale Train to Busan del 2016. Tuttavia, dopo il COVID ogni riferimento a epidemie o contagi assume una rilevanza nuova.
Nancy Fraser, filosofa femminista, ha affermato che tutte le contraddizioni strutturali del capitalismo con il COVID sono state trascinate fuori dall’ombra, dall’intrinseca propensione a “cannibalizzare la natura”, al “distogliere le nostre capacità dal lavoro veramente essenziale”, fino allo “svuotamento del potere pubblico”, incapace di risolvere i problemi generati dal sistema (Capitalismo cannibale, 2023). Il sociologo brasiliano Fernando Antunes, sempre con riferimento al coronavirus, definita la pandemia del capitale, ha scritto che la questione centrale di questa “era di nebbie” è lottare per la conservazione della vita con l’aiuto della scienza e cominciare a “ridisegnare un altro sistema di metabolismo veramente umano e sociale” (Capitalismo virale, 2021). Sono riflessioni utili per comprendere lo sfondo socio-culturale di Newtopia?
Forse sì, se pensiamo che nel 2024 le autorità sudcoreane hanno stanziato una somma equivalente a 300 miliardi di euro per combattere una vera e propria “epidemia di solitudine”, nell’ambito di un programma pubblico volto a identificare i residenti isolati e individuare le persone chiuse in casa da mesi o addirittura anni. Si tratta in primis di giovani hikikomori autoreclusi in camera e attaccati a internet H24, ma anche di anziani dimenticati dai parenti, soprattutto uomini, che sempre più spesso non hanno nessuno con cui socializzare. Ridotti a larve umane tanto simili, purtroppo, a zombie.
Nella serie Young-joo gioisce quando può mettere in pratica le nozioni di ingegneria (“finalmente la mia laurea serve a qualcosa”). Nel secondo Dopoguerra il governo di Seul ha investito massicciamente nell’istruzione per favorire lo sviluppo economico del paese e questo ha comportato l’aumento vertiginoso del numero di persone laureate, oggi al 53 per cento contro una media OCSE del 40. ll Suneung, l’esame di ammissione alle migliori università, è diventato un rito collettivo caratterizzato dalla competizione estrema.
Da un sondaggio condotto nel 2019 dal quotidiano The Korea Herald è emerso che il 33 per cento di studenti sudcoreani ha pensato almeno una volta al suicidio nel corso dell’anno precedente. La pressione scolastica, l’ansia di futuro e i conflitti familiari sono le principali motivazioni associate all’idea di togliersi la vita. In Newtopia un giovane in ritardo con gli esami beve per dimenticare l’imminente pericolo della chiamata alle armi e, nonostante si stia trasformando in zombie, dice di voler tornare a casa per rimettersi sui libri…
Resta il fatto che Newtopia fa molto ridere, tra humor nero, ironia e fantasia perversa. L’occhio del primo zombie conservato nel sacchetto della panetteria, il divieto di fumare nelle sale dell’albergo mantenuto in vigore nonostante la catastrofe, l’obiezione di sparare agli zombie perché comunque “civili”, il guanto bianco indossato da Seo Jin-wook che omaggia Michael Jackson e quindi Thriller, un CEO divorato in un parcheggio sotterraneo… Dalla serie si possono estrapolare storie di personaggi secondari e tanti piccoli frammenti di vicende umane, in un quadro d’insieme contrassegnato da un evidente tocco d’autore.
La serie è essenzialmente un inno all’amore. L’amore al telefono di Jae-yoon e Young-joo, contrastato da un segnale spesso debole o inesistente, e l’amore del soldato Kwak dichiarato a Soo-jeong nel bel mezzo dell’invasione. Alla pertinente domanda della ragazza, ovvero come gli sia venuto in mente di chiederle di uscire in un momentaccio del genere, lui risponde che solo così la sua vita ha ancora un senso. Anche la Corea assediata dagli zombie, in definitiva, può guardare con speranza al futuro.
Titolo originale: Newtopia
Numero di episodi: 8
Durata: 60 minuti ciascuno
Distribuzione: Prime Video
Uscita in Italia: 7 febbraio – 21 marzo 2025
Genere: Horror, Comedy.
Consigliato a chi: piange per il gelato di caramello alle mandorle, crede nell’esistenza dell’ufficio oggetti smarriti, apprezza gli effetti positivi del gingseng.
Sconsigliato a chi: ha preso la patente in ritardo, teme di restare incastrato in un condotto dell’aria, ha paura dei virus liberati dallo scongelamento del permafrost.
- Il film Train to Busan di Yeon Sang-ho è disponibile su Prime Video.
- I documentari Corea del Sud: la piaga del bullismo scolastico e Yeonpyeong stretta tra le due Coree, disponibili su Tv
- Il manga di Haro Aso: Zombie 100. Cento cose da fare prima di non-morire. Edizioni BD (Collana J-POP).
Un oggetto: l’accendino.
Un’immagine: le vetrate che si rompono.
Un saluto: NO WORRY.


