Argylle

Argylle **1/2

Il nuovo film di Matthew Vaughn, produttore per Guy Ritchie e Dexter Fletcher e padre della saga dei Kingsman, è un divertissement spionistico, scritto da Jason Fuchs (L’era glaciale 4, Pan), con una gustosa scelta metanarrativa, che almeno all’inizio consente di mettere in scena il classico espediente del personaggio ordinario coinvolto in circostanze eccezionali.

La protagonista è una scrittrice quarantenne, Elly Conway, che ha appena dato alle stampe il suo quarto romanzo, in cui l’agente segreto Argylle, scampato in Grecia all’assalto della letale LaGrange scopre l’esistenza di un direttorio corrotto all’interno dell’agenzia. In fuga con il suo braccio destro high-tech Wyatt, deve risalire alla lista degli agenti deviati, detenuta da hacker che si fa chiamare Bakunin e sta a Londra.

Elly nel frattempo ha scritto anche la quinta avventura del suo agente, che si chiude con un cliffhanger poco soddisfacente a detta della madre. Decide così di raggiungerla a Chicago, ma sul treno, lei e il suo gatto Alfie vengono coinvolti in un assalto feroce da parte di un esercito al soldo del direttore Ritter, che è davvero a capo di una cospirazione interna.

A difenderla il solo Aiden Wilde, un agente che si presenta a Elly come un fan hippie con i capelli lunghi e la barba.

Chi è davvero Elly Conway e perchè i suoi libri sono così importanti?

Il film ce lo racconta in due ore e venti in cui i personaggi cambiano identità e intenzioni più volte e la verità è sapientemente nascosta sotto molti strati di bugie, come si conviene ad un film di spionaggio.

Il film è quello che una volta si sarebbe detto un giallo rosa, discendente più o meno indiretto di quell’Intrigo Internazionale che è stato in fondo il padre putativo anche della serie di James Bond.

Qui il pedale dell’ironia e del paradosso è spinto a tavoletta, come ben sanno quelli che hanno visto Kick-Ass e Kingsman e se il film in qualche modo funziona è per il solito formidabile Sam Rockwell che alterna understatement a tenerezza, disillusione a ironia, nell’improbabile coppia formata con Bryce Dallas Howard.

Il film è gustoso e inverosimile soprattutto all’inizio, quando il passaggio fra pagina e schermo, tra allucinazione e realtà viene gestito dalla regia di Vaughn in modo piuttosto originale e senza profondità meta narrative, ma privilegiando l’aspetto emozionale.

Il problema di questo Argylle è tuttavia nella scrittura che si fa convoluta si avvolge attorno ai personaggi un po’ troppe volte, svelando nuovi livelli e doppi e tripli giochi, fino ad appesantire una struttura che nella leggerezza esile della storia avrebbe dovuto trovare la sua dimensione ideale.

Invece il film si dilunga fino ad una durata spropositata e accumula nuove rivelazioni e ritorni fino all’ultima scena e poi ancora sui titoli di coda.

Funzionerà Argylle e sarà capace di creare un proprio piccolo microcosmo narrativo come accaduto per Kingsman? L’intenzione pare essere quella, anche se il film si regge sostanzialmente su una serie di svelamenti progressivi che si esauriscono solo alla fine. Per i prossimi due capitoli occorrerà introdurre altri elementi e personaggi, per evitare di trasformare ulteriormente i caratteri già introdotti in questa prima avventura.

Nonostante tutta la campagna promozionale del film, il trailer, la locandina e le immagini rilasciate, Henry Cavill e John Cena sono i due agenti di fantasia e appaiono sostanzialmente solo all’inizio, così come Dua Lipa che esce di scena già nel prologo: non mi pare una strategia particolarmente onesta vendere un film che non c’è, ma in questi casi l’ufficio marketing deve essere stato predominante.

Anche la presenza del gatto di Elly che appare puntualmente in tutta la campagna promozionale, è un elemento di sfondo e poco più, buono per un paio di sapide battute.

Interessante invece la scelta di usare Now And Then, la canzone di John Lennon recuperata recentemente dai Beatles, come un leitmotiv non solo per la storia tra Elly e Aidan, ma anche per il condizionamento psicologico subito dalla protagonista. Scelta che ci lascia il dubbio che questo Argylle sia ambientato in un prossimo futuro…

Migliori risposte le avremo nei capitoli successivi.

In Italia dal 1 febbraio.

 

 

 

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