Leone d’Oro al capolavoro di Yorgos Lanthimos, Povere Creature! Matteo Garrone miglior regista

Palmares inattaccabile quello di Damien Chazelle con il capolavoro di Yorgos Lanthimos Povere Creature! premiato con un sacrosanto Leone d’Oro.

Il film interpretato da Emma Stone, Mark Ruffalo e Willem Dafoe è al contempo una summa del lavoro del regista greco e un suo superamento in ogni direzione. L’adattamento del romanzo di Grey è un progetto che Lanthimos accarezzava sin dai tempi di Dogtooth, ma solo dopo il successo de La favorita è riuscito a portarlo sullo schermo.

LA differenza tra il suo film e gli altri 22 in concorso era parsa subito abissale. Ma si sa, le giurie spesso premiano con un’agenda o semplicemente sbagliano per errori di prospettiva o di compromesso.

Questa volta non è accaduto.

I Leoni d’argento vanno a Matteo Garrone e Ryusuke Hamaguchi. Anche qui poco da aggiungere. Garrone ha diretto l’unico buon film italiano del gruppo troppo nutrito dei 6 in concorso. Giusto ritrovarlo nei premi: in tre anni tre Leoni d’argento italiani ai tre nostri grandi registi contemporanei, Garrone, Guadagnino e Sorrentino.

Quanto a Hamaguchi il suo nuovo film non mi parso particolarmente urgente e necessario. Ma si tratta di un giovane maestro e anche Venezia ha voluto consacrarlo.

Alla Holland il premio della giuria e a Larrain quello per la sceneggiatura, anche qui due film buoni, non perfetti, ma decisamente intelligenti, tra l’altro girati in bianco e nero, uno dei segni distintivi di questa Mostra.

Più discutibili invece le Coppe Volpi: del tutto prematuro quello alla Spaeny, nel film orrendo della Coppola, forzato anche quello a Sarsgaard, in un lavoro dove a spiccare è la Chastain. Ma evidentemente il film di Franco è piaciuto e gli slot erano questi.

Paolo Mereghetti sul Corriere torna alla sua vecchia battaglia: “le qualità in campo erano molto evidenti e che la giuria si è fatta guidare dai valori cinematografici e non dalle convenzioni social o dagli eccessi del moralismo. Ma forse non poteva essere diversamente con una giuria dove per una volta i registi erano in netta maggioranza”.

Quanto all’Italia “in campo con sei film, conquista due premi con Garrone (miglior regia e premio Mastroianni): un ottimo e meritato riconoscimento per «Io capitano» ma forse le mani vuote degli altri cinque titoli dovrebbero far meditare chi li aveva selezionati con troppa generosità”.

La sua chiusa è sul ruolo dei festival nel diffondere il cinema in sala: “passati da tempo gli anni in cui alla Mostra era affidato solo il compito di far conoscere cinematografie lontane, oggi a un festival come questo non si chiede soltanto di premiare il meglio ma anche di aiutare a diffonderlo e farlo amare dal pubblico. Ed è qui che si gioca la grande sfida di Venezia 80”.

Qui tutti i premi e i link ai film vincitori:

Venezia 80

Leone d’Oro: Povere creature! di Yorgos Lanthimos

Gran Premio Speciale della Giuria: Evil Does Not Exist di Ryusuke Hamaguchi

Migliore regia: Matteo Garrone per Io capitano

Miglior attore: Peter Sarsgaard per Memory

Migliore attrice: Cailee Spaeny per Priscilla

Migliore sceneggiatura: Guillermo Calderon e Pablo Larrain per El Conde

Premio della Giuria: Il confine verde di Agnieszka Holland

Premio Mastroianni al miglior giovane attore: Saydou Sarr per Io capitano

Leone del futuro Venezia Opera Prima Luigi de Laurentiis: Ai shi yi ba qiang di Lee Hong-Chi

Orizzonti

Miglior Film: Una spiegazione per tutto di Gábor Reisz

Premio speciale della Giuria: Una sterminata domenica di Alain Parroni

Miglior Regia: Mika Gustafson per Il Paradiso Brucia

Miglior interpretazione maschile: Tergel BoldErdene per Ser Ser Salhi

Miglior interpretazione femminile: Margarita Rosa De Francisco per El Paraìso

Miglior sceneggiatura: El paraíso di Enrico Maria Artale

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