Grazie alla Paramount, Francis Coppola ha potuto mettere le mani sul terzo capitolo della saga del Padrino, tagliandone dieci minuti, modificandone l’inizio e la fine e alterando molte sequenze girate 30 anni fa.
Il Padrino Parte III è certamente il più sfortunato e infelice dei tre, con personaggi che spariscono improvvisamente (Bridget Fonda?) altri che hanno rinunciato all’ultimo istante e sono stati sostituiti (Sofia Coppola che ha preso il posto di Wynona Ryder) e una trama pasticciata che trovava lo spirito epico degli altri due capolavori solo alla fine, durante una rappresentazione della Cavalleria Rusticana al Teatro Massimo di Palermo.
Lo stesso titolo è ora cambiato, recuperando quello originale che Coppola e Puzo avevano scelto, ovvero Coda: The Death of Michael Corleone, quasi a indicare musicalmente il senso dell’operazione.
Erano passati oltre quindici anni dall’epocale parte II e Coppola, dopo un decennio di lavori su commissione, per uscire dal disastro finanziario di Un sogno lungo un giorno, aveva accettato di ritornare nel mondo del Padrino, intrecciando il destino di Michael alla storia italiana della fine degli anni ’70, tra Vaticano, finanza cattolica e logge massoniche.
Non è la prima volta che Coppola torna sui suoi film: è accaduto l’anno scorso con Cotton Club e pare che accadrà di nuovo con Tucker, uno dei suoi film più belli e misconosciuti degli anni ’80.
Questo è il trailer della nuova versione e una breve introduzione di Coppola:
