Addio a Mike Nichols

38th AFI Life Achievement Award Honoring Mike Nichols - Show

Si è spento improvvisamente per un attacco cardiaco, questa mattina, Mike Nichols, nato a Berlino negli anni trenta, figlio di un intellettuale ebreo morto in guerra.

Regista capace di unire perfettamente leggerezza e provocazione, grande scrittura drammatica e sapiente direzione degli attori, è stato un gigante della scena teatrale e cinematografica americana del secolo scorso.

La sua famiglia si era trasferita a Chicago nel 1939, ma dopo la morte del padre, Mike, nato Michael Igor Peschkowsky, si adattò a molti lavori, fino ad entrare all’Università di Chicago e poi all’Actor’s Studio di New York.

Il sodalizio sulla scena con Elaine May, sua compagna di studi e l’amicizia con Susan Sontag, lo renderanno subito popolare.

La sua carriera di regista teatrale procede con grandissimo successo: memorabili i suoi adattamenti da Neil Simon, A piedi nudi nel parco (1963) e La strana coppia (1965) che gli fruttano i primi Tony Awards come miglior regista.

Il debutto al cinema arriva solo a 35 anni – sei anni dopo quello a Broadway – con l’adattamento della pièce di Edward Albee, Chi ha paura di Virginia Wolf? (1966) con la coppia Burton e Taylor.

Il successo sarà subito travolgente, arriveranno 13 nominations e 5 premi Oscar e l’opportunità di dirigere il copione di Buck Henry e Calder Willingham, intitolato Il laureato (1967).

Dustin Hoffman, nei panni dello studente annoiato, circuito dalla Sig.ra Robinson, diventerà il volto simbolo di una generazione, anche grazie alla musica di Simon & Garfunkel, ed al finale travolgente in chiesa.

Lo sguardo perso dei due protagonisti sull’autobus che li porta lontano dalle loro responsabilità borghesi, darà il là ad una nuova stagione di successi del cinema americano: nasceva proprio in quel momento la New Hollywood.

Arriveranno ancora 7 candidature all’Oscar e la statuetta come migliore regista dell’anno.

In quegli anni si parla di Mike Nichols come dell’unico erede di Orson Welles, per la sua abilità di attraversare cinema e teatro. L’incontro con il maestro avverrà proprio sul set…

Con Comma 22 (1970) e Conoscenza carnale (1971), il primo tratto dal romanzo antimilitarista di Joseph Heller ed il secondo scritto dal vignettista satirico Jules Feiffer, i temi della contestazione, del Vietnam e della libertà sessuale esplodono in tutta la loro forza.

Entrambi i film suscitano polemiche per la rappresentazione disincantata e feroce dei rapporti sentimentali e del mondo militare.

Nichols torna a Broadway con Appartamento al Plaza (1968) e Il prigioniero della Seconda Avenue (1972) sempre di Neil Simon, che gli fanno vincere altri due Tony Awards.

L’insuccesso del fantascientifico Il giorno del delfino (1973) e di Due uomini e una dote (1975), ancora con Beatty e Nicholson lo spingono ad una lunga pausa dal grande schermo.

Ma si riscatta a Broadway dove produce il musical Annie(1977) che viene ripreso per sei anni di fila. Dopo un paio di commedie sfortunate, il suo riscatto avviene sul grande schermo con Silkwood (1983), interpretato da Meryl Streep, nei panni di un’attivista sindacale in una centrale nucleare. Accanto a lei Cher e Kurt Russell. Ancora cinque nominations agli Oscar e un buon successo di pubblico.

L’anno dopo, produce e dirige per il teatro la commedia di Tom Stoppard, The real thing, vincendo il suo quinto Tony Award per la migliore regia e quello per il miglior spettacolo teatrale.

Per il cinema dirige l’epocale Una donna in carriera (1988) con la Griffith e Ford e l’adattamento dell’autobiografia di Carrie Fisher, Cartoline dall’inferno (1990).

Negli anni ’90 dopo A proposito di Henry (1991) ancora con Harrison Ford, scritto da un giovanissimo J.J.Abrahams, ci saranno Wolf (1994) con Nicholso, il remake de Il vizietto, con Robin Williams, The Birdcage (1996) e l’anti-clintoniano I colori della vittoria (1998).

Adatta quindi per la HBO la pièce di Tony Kushner Angels in America, che frutta a lui ed ai suoi attori – Al Pacino, Meryl Streep, Jeffrey Wright, Mary Louise Parker – 11 Emmy Awards e 5 Golden Globes.

I suoi ultimi due film sono Closer (2003), che torna sui temi di Conoscenza carnale, ed il politico La guerra di Charlie Wilson (2007) con Hanks, la Roberts e Hoffman.

A teatro nel 2012 la ripresa trionfale di Morte di un commesso viaggiatore di Miller, con Philip Seymour Hoffman e Andrew Garfield, gli regala l’ultimo Tony Award, il sesto come migliore regista, l’ottavo complessivamente.

Solo l’anno scorso aveva messo in scena una nuova versione di Tradimenti di Harold Pinter con Daniel Craig e Rachel Weisz.

Aveva compiuto da pochi giorni 83 anni.

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