Aronofsky non dirigerà The Wolverine

Nella notte arriva la conferma che Darren Aronofsky (The Wrestler, Il Cigno Nero) non dirigerà il sequel di The Wolverine, con Hugh Jackman per la Fox.

Secondo il regista: “Più parlavo del film con i miei collaboratori alla 20th Century Fox, più ci rendevamo conto che la produzione mi avrebbe tenuto lontano dagli Stati Uniti per quasi un anno. Non mi sentivo a mio agio all’idea di stare così lontano dalla mia famiglia per così tanto tempo. Mi dispiace molto di non poter vedere crescere il progetto, perché ha una sceneggiatura splendida e non vedevo l’ora di lavorare ancora assieme al mio caro amico Hugh Jackman.”

La produzione invece comunica che “siamo, ovviamente, dispiaciuti che Darren non possa fare The Wolverine, capiamo anche le sue motivazioni e le rispettiamo. Avendo realizzato con lui sia The Wrestler che Il Cigno Nero, sappiamo che è un talento straordinario e non vediamo l’ora di lavorare ancora con lui a progetti futuri. Hugh Jackman e la Fox hanno ancora intenzione di lavorare al 100% a The Wolverine. Ci riuniremo e andremo avanti con forza.”

Seondo gli insider di Deadline e Hollywood Elsewhere, ci sarebbe dell’altro: sembra che i problemi riguardino la recente separazione dall’attrice Rachel Weisz e la custodia del figlio. Le riprese in Giappone, infatti, dovevano durare solo un paio di settimane (oltre a qualche scena girata in Canada), inoltre la crisi Giapponese avrebbe solo tardato le riprese di qualche mese, cosa già in programma per via dell’impegno di Jackman nella produzione di Real Steel. Secondo altre fonti Aronofsky non era molto convinto del progetto, in particolare dello script di McQuarrie: il successo di Black Swan gli ha permesso di tirarsi indietro senza indispettire troppo la Fox.

La storia scritta da Christopher McQuarrie dovrebbe seguire la storyline della miniserie di Wolverine del 1990 scritta da Frank Miller e Chris Claremont: Wolverine va in Giappone alla ricerca del suo amore perduto, Mariko Yashida, e la trova sposata a un gelido uomo d’affari. Finirà per rimanere coinvolto nei giri del clan ninja The Hand. La miniserie divenne molto popolare, e servì a formare meglio il carattere del supereroe, con conflitti interiori tra la sua natura umana e quella animale

Quale che sia la versione più vicina alla realtà, non sembra essere una grande perdita per il cinema mondiale. Anche se il personaggio di Wolverine ha caratteristiche che avrebbero potuto interessare un regista come Aronofsky, ossessionato dal corpo, dal sacrifico, dalla performance estrema, il contesto e le prevedibili pressioni della Fox per un blockbuster per tutti non promettevano nulla di buono.

 

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