
Noto negozio di home video di una media città italiana.
Da sei mesi almeno i nuovi dischi ad alta definizione blu-ray avevano soppiantato i vecchi dvd all’inizio degli scaffali, dedicati al noleggio:il posto più appetibile, secondo le strategia di marketing consolidate, era stato velocemente conquistato dai nuovi titoli. ![]()
Oggi 22 ottobre 2009, entrando distrattamente nel negozio, quasi non mi accorgevo della sconvolgente modifica: solo tornando alla cassa, noto che i blu-ray sono stati spostati all’interno dei locali, lasciando i posti migliori ai cari vecchi dvd.
Cosa sta succedendo? Siamo di fronte ad una nuova vittoria di Pirro per la Sony? La lunga battaglia contro l’HD-Dvd ha fatto perdere tempo prezioso, per lanciare con successo il nuovo formato?
Il consumatore non nota grandi differenze con il dvd, introdotto solo una decina d’anni fa? O lo ritiene un strumento più flessibile del costoso e poco compatibile blu-ray?
Oppure, ancor più radicalmente, le case distributrici devono imparare a convivere con un futuro immateriale, in cui il download e la mancanza di supporto fisico saranno i vincitori della battaglia dell’home video?
Certo i nuovi televisori Full HD hanno bisogno di formati ad alta definizione per mostrare il loro valore e soffrono terribilmente con la tv tradizionale e con i formati c.d. lossy.
Ma forse non è il momento adatto per lanciare un supporto che si differenzia poco da quello precedente, la cui portata rivoluzionaria è stata enorme: l’aria di crisi ha colpito anche i beni voluttuari, come i film in home video.
E così anch’io, che mi considero un piccolo collezionista, sono fermo: da un anno non compro quasi più dvd, perchè (forse) è un formato superato ed ho acquistato solo pochissimi blu ray, perchè la sproporzione tra il prezzo e l’incremento di qualità che regalano è ancora troppo ampia.
E non si comprende perchè dovrei pagare 25-30 euro, per l’ennesima versione di un film che magari ho già comprato 10 anni fa e che ho ricomprato in super edizione definitiva a 3 dischi, con scatola di latta e serigrafia del poster, appena tre o quattro anni fa…. quante volte sarò costretto a ricomprare gli stessi film che amo?
Le case di distribuzione hanno giocato al gatto col topo con i consumatori, ed ancora continuano a farlo: quando leggo di blu-ray a singolo strato o tratti da master non adeguati o senza extra (vedi Il Labirinto del Fauno, la cui edizione in doppio dvd è invece splendida), mi sembra che questo insuccesso annunciato, se lo stiano meritando.
O no?
