Oscar 2025. Familia di Francesco Costabile è il candidato italiano

La commissione scelta dall’ANICA e composta da Micaela Fusco, Alessandra Magliaro, Gabriele Muccino, Olivia Musini, Simona Paggi, Federico Pontiggia, Micaela Ramazzotti, Stefano Sardo, Vito Sinopoli ha scelto Familia di Francesco Costabile come candidato italiano al premio di miglior film internazionale.

Il film ha debuttato a Orizzonti alla Mostra dell’anno è uscito nelle sale lo scorso mese di ottobre ed era candidato a 7 David di Donatello, vincendo quello per il miglior attore non protagonista con Francesco Di Leva.

Il film ha incassato 491.000 euro con 81.000 spettatore prima di finire velocemente su piattaforma.

E’ un film certamente interessante che racconta la violenza domestica e la sua devastante impronta in un nucleo familiare che non riesce a sottrarvisi.

La commissione ha evidentemente privilegiato in un lotto di candidati debolissimi – ben 25! – l’aspetto emotivo del racconto di Costabile, la bravura dei suoi interpreti tra cui spicca Barbara Ronchi nel ruolo della moglie vessata e la capacità di affrontare con il tono giusto e senza semplificazioni un tema trasversale e contemporaneo.

Luigi Celeste ha vent’anni e vive con sua madre Licia e suo fratello Alessandro, i tre sono uniti da un legame profondo.
Sono quasi dieci anni che nessuno di loro vede Franco, compagno e padre, che ha reso l’infanzia dei due ragazzi e la giovinezza di Licia un ricordo fatto di paura e prevaricazione. Luigi vive la strada e, alla ricerca di un senso di appartenenza e di identità, si unisce a un gruppo di estrema destra dove respira ancora rabbia e sopraffazione.
Un giorno Franco torna, rivuole i suoi figli, rivuole la sua famiglia, ma è un uomo che avvelena tutto ciò che tocca e rende chi ama prigioniero della sua ombra.
Quella di Luigi e della sua famiglia è una storia che arriva al fondo dell’abisso per compiere un percorso di rinascita, costi quel che costi.

Le nominations saranno rese note il 22 gennaio, ma già il 16 dicembre i candidati saranno ridotti ad una shortlist di 15.

Ma quali sono gli avversari già noti per una candidatura? Il lotto è sempre più ampio e interessante, con i titoli dei maggiori festival autunnali. La Francia ad esempio ha scelto addirittura l’iraniano Panahi – Palma d’Oro a maggio – che ha una quota co-produttiva francese, ma è parlato in farsi. Lo stesso vale per Tarik Saleh, scelto dalla Svezia, ma interamente girato in Egitto,

Young Mothers dei fratelli Dardenne (Belgio), The Secret Agent di K.Mendonca Filho (Brasile), Un simple accident di Panahi (Francia), Sound of Falling di Mascha Schilinski (Germania), Orphan di L.Nemes (Ungheria), Sentimental Value di J.Trier (Norvegia), Magellan di Lav Diaz (Filippine), Franz di A.Holland (Polonia), No Other Choice di Park Chan-wook (Corea del Sud), Stranger Eyes di Yeo Siew Hua (Singapore), Sirāt di Oliver Laxe (Spagna) Eagles of the Republic di Tarik Saleh (Svezia), The Voice of Hind Rajab di K.B.Hania (Tunisia).

 

 

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