Pino Daniele – Nero a metà: il 4, 5 e 6 gennaio nelle sale un nuovo documentario sul mascalzone latino

A dieci anni dalla prematura scomparsa di Pino Daniele, esce nelle sale italiane un nuovo documentario firmato da Marco Spagnoli (Hollywood sul Tevere, Enrico Lucherini – Ne ho fatte di tutti i colori, Franco Battiato – La voce del padrone), che ripercorre gli inizi napoletani della sua carriera, grazie a un virgilio d’eccezione, il produttore Stefano Senaldi (Suger, CGD, Polygram, Wea, Black Out), oggi presidente del Club Tenco.

Senaldi sceglie come punto di partenza l’album del 1980, Nero a metà appunto, dedicato a Mario Musella degli Showmen, ma capace di rappresentare pienamente la natura molteplice della musica del cantautore di Santa Maria la Nova, tra l’amore sconfinato per il blues e il jazz, le suggestioni mediterranee e la tradizione partenopea.

L’album segna la consacrazione di Pino Daniele ed è il preludio alla stagione fortunatissima del supergruppo formato con i migliori talenti di quella stagione di rinascita napoletana: James Senese, Tullio De Piscopo e Tony Esposito. Il documentario ripercorre quegli anni felici, dall’apertura del celebre concerto di Bob Marley a San Siro del 27 giugno 1980 fino ai 200.000 di Piazza del Plebiscito nel giorno di San Gennaro del 1981 e poi a ritroso verso le origini delle musica e dell’esperienza umana di Daniele, tra i vicoli del centro storico.

Senaldi ci accompagna a ritrovare i testimoni di quel tempo lontano, restaurando il filo che parte dalla Nuova Compagnia di Canto Popolare, passando appunto per gli Showman, per arrivare fino al jazz-rock di Napoli Centrale, dove Pino Daniele muove i suoi primi passi come bassista.

Il corredo fotografico e le testimonianze televisive ci raccontano quanto Daniele fosse attento alla promozione della sua musica, l’unico modo per evadere dai confini stretti che il suo impasto linguistico unico avrebbe potuto porgli.

Come ha scritto Spagnoli: “Napoli è al centro del nostro racconto per raccontare Pino Daniele e la sua influenza sulla cultura del nostro paese, attraverso un testimone d’eccezione che ci restituisce la storia e la personalità dell’artista in maniera importante, intima ed inedita. Un percorso di racconto che tra arte e aneddoti rende omaggio non solo alla storia del musicista e delle sue canzoni, ma che riesce anche a celebrare l’eredità artistica e filosofica di questo cantautore unico, capace di essere fortemente presente, da quasi mezzo secolo, nell’immaginario collettivo italiano, ma – soprattutto – meridionale. Il nostro è un racconto che ha lo scopo di provare a raccontare la grande eredità artistica dell’uomo e artista Pino Daniele, nei luoghi che lo hanno visto nascere musicalmente, raccontato attraverso i suoi amici ed estimatori, ma anche tramite i tanti dubbi e le inevitabili incertezze ed ombre che avvolgono la carriera di qualsiasi grande artista e – in verità – la vita stessa delle persone”.

La Fondazione che cura l’eredità musicale di Pino Daniele ha preparato per il 2025 un lungo anno di celebrazioni che è cominciato con la pubblicazione del singolo inedito Again, prosegue con la ripubblicazione in edizione speciale e rimasterizzata di uno dei suoi album più straordinari, “Musicante”, e si concluderà con un concerto a Piazza del Plebiscito per il 18 settembre per ricordare Pino, a 70 anni dalla nascita. 

Il lavoro di Spagnoli e Senaldi si inserisce in questo contesto, sia pure senza i crismi dell’ufficialità, ma con spirito schietto e autentico.

E tu, cosa ne pensi?

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.