C’era una volta l’erede spirituale dell’universo creato dalla Amblin, il regista nostalgico per antonomasia, postmodernamente attaccato a quell’immaginario anni ’70 e ’80 che tutti quelli che hanno tra 40 e 50 anni conoscono alla perfezione.
Il newyorkese J.J. Abrams era esploso grazie ai suoi show televisivi: da Lost ad Alias, fino a Person of Interest e Westworld, lavorando contemporaneamente a cinema nel terzo Mission: Impossibile, il più idiota della serie, poi al rilancio piuttosto riuscito di Star Trek e al suo unico film originale, Super 8, se proprio possiamo definirlo così.
All’apice della fama Kathleen Kennedy gli ha dato le chiavi del giocattolo per antonomasia del cinema americano, Star Wars. Il risveglio della Forza poneva basi solide per una nuova avventura. Solo che la Lucasfilm ha pensato – male – di dividere il compito, assegnando massima libertà a tre registi/sceneggiatori diversi, senza alcun coordinamento tra di loro. Il risultato è stato un disastro colossale, con Johnson capace di buttar via tutti gli spunti narrativi creati da Abrams, Trevorrow licenziato dalla lavorazione dell’episodio finale e Abrams costretto a rimettere insieme i cocci in un impossibile kinzugi narrativo chiamato L’ascesa di Skywalker.
Sono passati 5 lunghi anni da quel disastro e Abrams sembra pronto a tornare sul set con una coppia di attori sulla cresta dell’onda, Glen Powell e Jenna Ortega, in un film che rimane segretissimo.
Abrmas ne ha scritto anche la sceneggiatura e lo produrrà con la sua Bad Robot per Warner Bros.
Stanze di Cinema 