Nuovi progetti annunciati da Netflix Italia in questi giorni.
Si tratta de Il treno dei bambini diretto da Cristina Comencini e tratto dal romanzo di Viola Ardone, ambientato nell’Italia del Secondo Dopoguerra, e de Il fabbricante di lacrime, per la regia di Alessandro Genovesi ispirato all’omonimo romanzo di Erin Doom.
Orfani, guerra, adozioni… insomma siamo alle solite: sotto la guida di Tinny Andreatta Netflix Italia è sempre più simile alla RaiFiction che la produttrice ha abbandonato per dirigere la piattaforma.
Più che cinema siamo davanti ai soliti sceneggiati tv.
A questo bisogna aggiungere il nuovo adattamento de Il Gattopardo, dal celebre romanzo di Giuseppe Tomasi di Lampedusa, a 50 anni dal capolavoro di Visconti, per la regia di Tom Shankland, Giuseppe Capotondi e Laura Luchetti, con Kim Rossi Stuart, Benedetta Porcaroli, Deva Cassel e Saul Nanni.
Già di suo serializzare quel romanzo è un’idea agghiacciante. Ora si è aggiunto candidamente Rossi Stuart che interpreta il Principe di Salina, dichiarando di non aver “mai visto visto il film né letto il libro: mi sono accostato con inconsapevolezza, la mia lettura è stata pura”.
Stendiamo un velo pietoso.
Il brivido trasgressivo dovrebbe venire invece dalla serie Supersex, ispirata alla biografia di Rocco Siffredi, prodotta da Lorenzo Mieli per The Apartment e da Matteo Rovere per Groenlandia, creata e scritta da Francesca Manieri, per la regia di Matteo Rovere, Francesco Carrozzini e Francesca Mazzoleni, con Alessandro Borghi, Jasmine Trinca e Adriano Giannini.
Nonchè dalla docuserie in 5 (!) puntate Vasco Rossi – Il Supervissuto diretta dall’inseparabile Pepsy Romanoff.
Torna La legge di Lidia Poët 2 con Matilda De Angelis e anche Suburræterna, un bel reboot della serie ispirata al film di Sollima.
Insomma, di quel che c’è non manca nulla…

Qualcosa in più sul romanzo “Il treno dei bambini” (e indirettamente sullo “sceneggiato” -concordo -): https://giorinaldi.com/2020/12/03/chi-e-amerigo-de-il-treno-dei-bambini-di-viola-ardone/
La Ardone è bravissima e la qualità della fiction Rai è molto migliorata nell’ultimo decennio, solo che da Netflix ci saremmo attesi qualcosa di molto diverso e invece ci ritroviamo con il solito prodotto medio generalista.