Con 20 milioni di dollari Netflix si è assicurata i diritti di distribuzione di Hit Man il nuovo film di Richard Linklater, visto in anteprima mondiale a Venezia fuori concorso.
Una commedia giallo-rosa con protagonista un nerd professore di fisica che finisce per puro caso ad interpretare il ruolo del killer a contratto per la polizia di New Orleans, incastrando una lunga fila di possibili mandanti.
Quando però di trova di fronte ad una bellissima giovane donna, che vuole assumerlo per far fuori il marito abusivo, la convince a desistere, salvandola dall’arresto: i due si rivedono all’insaputa del dipartimento e le cose prendono una piega inattesa.
Scritto assieme all’attore Glen Powell, il film è un meccanismo comico intelligente e godibilissimo, ispirato ad una storia vera e pieno di humor nero.
Il resto lo fa Adria Arjona, sempre in equilibrio tra femme fatale e vittima ingenua.
Purtroppo il film non andrà in sala, ma lo vedrete sulla piattaforma, lì dove ogni cosa finisce svilita in un’offerta che mette tutto sullo stesso piano, l’ultima serie teen, con gli horror di Mike Flanagan, valanghe di true crime con Zack Snyder e questo piccolo gioiello di Linklater.
E’ sempre più evidente, dopo la sbornia da COVID, che le piattaforme siano il posto peggiore per valorizzare il cinema d’autore: i produttori possono fregarsi le mani per gli accordi strappati, ma poi i film perdono qualsiasi aura, qualsiasi peso, schiacciati a livello dei vecchi straight-to-video.
Quella libertà che promettono ha un risvolto molto poco rassicurante.
Peccato che anche Linklater ci sia cascato, prima con il bellissimo Apollo 10 e mezzo e ora con questo Hit Man.
Siamo poi reduci da una delle estati cinematografiche più ricche di sempre, con le sale in grande ripresa e finalmente il prodotto giusto per interessare il gusto del pubblico: è vero, non tutto funziona allo stesso modo e se c’è un genere che sembra aver perso spettatori è proprio la commedia, ma ogni film che le piattaforme sottraggono all’esercizio è un possibile spreco.
