… Checco Zalone, con il suo nuovo film, Che bella giornata, ha incassato oltre 4 milioni di euro nella sola giornata della Befana ed è salito a 6,5 milioni in 48 ore. Ora punta a battere il record di Avatar di 13 milioni in 5 giorni.
Auguri agli spettatori. Ed a Luca Medici, brillante imitatore di Ramazzotti e Jovanotti, candido nelle sue parodie musicali sboccate e prive di ipocrisia.
Ma pessimo attore di un esordio veramente imbarazzante, Cado dalle nubi.
Solo 50 anni fa si sfidavano nelle sale a colpi di incassi e premi ai maggiori festival, La dolce vita di Fellini, L’avventura di Antonioni, Rocco e i suoi fratelli di Visconti.
Tutto il mondo guardava all’Italia, come ad un eldorado di cultura, estro, bellezza, gusto, coraggio.
Ma forse lasciamo perdere il passato troppo lontano, abbassiamo l’asticella ed avviciniamoci un po’: tra la fine dei ’70 ed i primi anni ’80, un’ondata di comici, che venivano spesso dalla tv di Enzo Trapani si afferma prepotentemente nelle sale.
Stiamo parlando dei quattro moschettieri della nuova commedia: Benigni, Troisi, Verdone e Nuti.
Guardatevi i loro primi film: al confronto sembrano ancora oggi dei piccoli gioielli. Ben scritti, girati con una certa cura, con tempi comici perfetti.
Negli anni ’90 abbiamo avuto il primo vero decadimento, con il ritorno massiccio della terribile coppia De Sica-Boldi, con il fenomeno Pieraccioni e l’esaurirsi rapidissimo della vena comica di Aldo, Giovanni e Giacomo: film del tutto innocui, senza spina dorsale, spesso divisi in episodi, per la povertà di sceneggiature sempre uguali a se stesse, capaci di reggere solo qualche minuto.
A Natale 2010 i nostri “capolavori” si chiamano Natale in Sudafrica, La banda dei Babbi Natale, Che bella giornata: dei loro trionfi, a Lugano non frega nulla a nessuno. Siamo diventati la Repubblica delle banane. Il pubblico riempie le sale e sembra divertirsi ugualmente.
Continuiamo così, facciamoci del male. (cit.)
Aggiornamento 9.1.2011
Già nella giornata di sabato, Che bella giornata ha stracciato il record di Avatar, incassando altri 4 milioni.
Come fenomeno sociale, adesso ci toccherà pure andarlo a vedere, dopo esserci sorbiti il terribile Cado dalle nubi?

