Mario Monicelli si è suicidato, lanciandosi dal quinto piano dell’ospedale dove era ricoverato per un tumore. 95 anni, una vita dedicata al cinema, è stato uno dei maestri della commedia all’italiana: spietato con i suoi personaggi e con le debolezze degli italiani, ha servito prima Totò, poi Gassman, Sordi, la Vitti, Tognazzi, regalandogli parti indimenticabili.
Ha vissuto fino all’ultimo in piena indipendenza e con enorme lucidità. Inutile ricordare i suoi capolavori, da La grande guerra a I soliti ignoti, da Amici miei ad Un borghese piccolo piccolo, da Speriamo che sia femmina a L’armata Brancaleone: sarebbe certo più opportuno che la tv li riproponesse, facendoceli vedere.
Altrimenti recuperateli in home video.
Il resto è storia.
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